LP PROVOST

Perché la fotografia?

Non avevo abilità nel disegno o nella pittura su tela quindi, per soddisfare il mio lato artistico, ho optato per la fotografia. Mio padre era un fotografo amatoriale e mi ha insegnato, fin da bambino, le basi della fotografia e le tecniche di stampa in camera oscura. La magia di vedere apparire un'immagine sulla carta mi affascinava profondamente. Con il tempo la passione non ha fatto altro che crescere e continuo ad apprendere e perfezionare il mio stile fotografico.

La tua ispirazione, soprattutto artistica?

Il lavoro di Julia Anna Gospodarou mi ha influenzato molto con la sua padronanza della luce e le sue composizioni originali.

Cosa caratterizza la tua scrittura?

Mi piace molto la semplicità, un dettaglio interessante, un gioco di luci ponderato, la foto architettonica deve rimanere semplice pur mettendo in risalto il soggetto principale.

Una particolarità a livello tecnico?

Tutta l'elaborazione delle immagini viene eseguita con Photoshop e mi richiede in media circa dieci ore di lavoro. Mi piace molto manipolare la luce selezionando tutti gli elementi chiave dell'immagine.

Un aneddoto da raccontarci?

Diversi anni fa ho fatto un viaggio in Polonia dove ho soggiornato in un piccolo hotel a Cracovia. La sicurezza del posto mi sembrava dubbia. La prima mattina, mentre ero sotto la doccia, mi hanno rubato l'orologio, il portafoglio e il lettore CD. Fortunatamente, il ladro non ha notato la mia borsa fotografica sul bordo del letto, con dentro un'attrezzatura del valore di 8.000 dollari! Sono stato fortunato nella mia sfortuna, il mio orologio non valeva quasi nulla e avevo solo 5 dollari nel portafoglio. Il resto del viaggio andò bene, ebbi l'opportunità di visitare Auschwitz che, ancora oggi, rimane impresso nei miei ricordi più cari.

La foto che vorresti aver scattato?

La foto del gol della vittoria di Paul Henderson durante la Century Series tra Russia e Canada del 1972. Anche se non sono un fotografo sportivo e non sono nato nel 1972, per un canadese che ama l'hockey, rimane un momento storico nella storia dell'hockey il nostro Paese.

Il tuo ultimo premio/orgoglio?

Ho avuto la fortuna di rappresentare il Canada ai WPC Awards nel 2021 e ho vinto una medaglia d'argento, che ci ha permesso di finire al 3° posto assoluto. La fotografia per me è un processo personale e individuale. Poter condividere questa esperienza con un gruppo di fotografi canadesi di questo calibro rimarrà un'esperienza indimenticabile.

I tuoi prossimi progetti?

Un libro o un'apertura.

Il tuo slogan?

La mia foto migliore è quella che non ho ancora scattato!

I tuoi preferiti YK?

La qualità dei fotografi YK è impressionante e far parte di questa grande famiglia è motivo di orgoglio e ispirazione. Mi piacciono molto i ritratti di Lee Jeffries, le composizioni di Andrea Pavan, i paesaggi di Alma, il minimalismo di Jefflin e le scene invernali di Peter Svoboda per citarne alcuni!